ALTEZZA DEL PONTE SULLO STRETTO: UN PROBLEMA CHE NON ESISTE
L’ultima trovata della “vulgata” anti-Ponte sullo Stretto è stata servita qualche giorno fa, e riguarda l’altezza del manufatto sul livello del mare, che sarebbe insufficiente per il passaggio delle navi più alte. Ad evidenziarlo non è un commentatore qualunque, ma il Presidente di Federlogistica-Conftrasporto, Luigi Merlo. Cosa che sorprende alquanto, perché il problema sollevato, sostanzialmente, non esiste.
Ma cosa ha detto Luigi Merlo? Da quanto riportato da https://www.huffingtonpost.it/ ha dichiarato che “Secondo voci insistenti i diversi studi progettuali prevederebbero un’altezza massima di 65 metri sul livello del mare, che, considerando l’altezza media delle grandi navi da crociera ma anche navi impegnate nel trasporto merci e container, impedirebbe il transito di molte unità navali che già oggi operano in Mediterraneo, costrette teoricamente, una volta costruito il ponte, a circumnavigare tutta la Sicilia anche solo per raggiungere Messina o Catania partendo da Napoli”
Una frase che lascia a dir poco interdetti. A tal proposito, sono intervenuti gli ingegneri Giovanni Mollica, fondatore di Rete Civica per le Infrastrutture e Roberto Di Maria, dottore di ricerca in Trasporti ed amministratore di “In Progress”.
Sulle colonne de “La Gazzetta del Sud” del 27 febbraio scorso Lucio D’Amico ha riportato le loro dichiarazioni: “Una persona dotata di un pizzico di buon senso, si chiederebbe immediatamente come possano esistere ingegneri che progettano un ponte così importante dimenticandosi che sotto devono passarci … le navi. E come centinaia di tecnici e scienziati abbiano potuto dedicare 40 anni per redigere un progetto di qualità così scadente. E come tanti enti autorevoli e prestigiosi abbiano potuto approvare un tale obbrobrio.”
“Come può” continuano i due tecnici “il presidente Merlo, pensare che a tutti costoro, per decenni, sia “sfuggito” che la distanza tra la superficie del mare e la parte inferiore dell’impalcato del ponte a pieno carico deve rispondere a norme internazionali ben precise? Pensava forse che queste disposizioni valgono solo nelle parti del mondo più progredite e sia possibile ignorarle in altre?”
“Se si fosse degnato di dare un’occhiata sul Web avrebbe scoperto che l’impalcato del Ponte sullo Stretto (scarico) è previsto ad un’altezza di 76 metri; 6 metri più alto di quello sui Dardanelli, inaugurato qualche mese fa. E che, col massimo carico di auto nelle 6 corsie e con due treni merci da 400m, l’impalcato si abbasserebbe a 65,41 metri s.l.m.m. per una larghezza di almeno 600 metri tra le due coste.
“Se poi avesse avuto l’umiltà di chiedere a chi, evidentemente, di queste cose ne sa più di lui avrebbe scoperto che le navi passeggeri più grandi del mondo sono alte 72-73m ma, in navigazione – per il principio di Archimede –, affondano di 8-9 m. (sono “leggere”, la stazza, che è una misura di volume, non va confusa col dislocamento, che misura il peso), il che fa sì che emerga sempre per meno di 65m.”
“Le portacontainer più grandi sono “pesanti”: alte anche 75-76 metri ma pescano 15-16m, emergono, quindi, meno delle navi da crociera. Senza considerare che, in caso di rischi di collisione – per vecchi ponti con altezza più limitate -, basta fermare il traffico per mezz’ora e far passare le navi a ponte scarico, più alto di parecchi metri.”
“A quali navi immaginarie si riferiva Merlo non è dato sapere; colpisce, però, come alcuni prestigiosi giornali si siano prestati a diffondere le sue affermazioni mentre nessuno o quasi le ha tacciate per ciò che realmente sono: frottole“