ANCHE LA CGIL SI ACCORGE DEL PROBLEMA E LANCIA, FINALMENTE, L’ALLARME. DOPO ESSERE SCESA IN PIAZZA CONTRO IL PONTE!
“In dieci anni, dal 2013 al 2023 i siciliani più giovani, dai 15 ai 34 anni sono diminuiti del 15%, mentre la media nazionale è del 7%, in sostanza quasi un milione di persone in meno”.
Queste le dichiarazioni di Mario Ridulfo, segretario della Cgil di Palermo nel suo intervento di apertura dell’iniziativa Insieme per la Costituzione svoltosi il 18 settembre a Palermo alla presenza del leader sindacale Maurizio Landini.
“Sono 190 mila i giovani siciliani che sono andati via, oltre 50 mila solo da Palermo – conclude Ridulfo – Una vera e propria fuga di persone, andate via e mai più tornate”.
L’allarme della CGIL arriva tardi contraddicendo la contrarietà alle Grandi Opere per il sud
Il fatto che un sindacato come la CGIL si sia accorta di un problema che, per sua stessa ammissione, perdura da almeno 10 anni, è una notizia che merita di essere riportata. In realtà il fenomeno risale almeno alla fine degli anni ’90, ma si è drammaticamente aggravato negli ultimi 10 anni. Dove fosse la CGIL, ed i sindacati in generale, durante tutto questo periodo, sarebbe interessante scoprirlo.
In particolare, appare a dir poco ambiguo l’atteggiamento della CGIL, che pur lanciando (in drastico ritardo) l’allarme, continua a mantenere posizioni sconcertanti su argomenti strettamente legati al rilancio del sud, come la realizzazione delle grandi infrastrutture per lo sviluppo. Non si comprende perchè il sindacato, ad esempio, si dichiari contrario ad Opere pubbliche che potrebbero fermare la tendenza all’emigrazione in tutto il meridione, come il Ponte sullo Stretto, che con i suoi 100.000 posti di lavoro.