Vicolo Bernava, un cantiere complicato per completare il passante ferroviario. Alcune segnalazioni hanno reso necessaria un’altra sosta per verifiche. Il punto sulla situazione
Il cantiere di vicolo Bernava è in pieno fermento, come ci dimostrano le foto del nostro Gioele Pennino. Un’altissima trivella proveniente dalla Germania è impegnata nella realizzazione dei “pali plastici” che serviranno a proteggere lo scavo in profondità dalle infiltrazioni d’acqua.
Come abbiamo spiegato in un precedente articolo ed in un filmato, con la spiegazione dell’ing. Roberto Di Maria assistito dalla grafica, in questi mesi è stata realizzata la trincea lunga 40 metri e larga 10 per raggiungere il livello della galleria. Si tratta, per la precisione, della galleria dispari, in direzione Punta Raisi, della tratta Orleans-Notarbartolo di 3,6 km. Unica tratta, ad oggi, a binario unico: l’esercizio è garantito dall’unico binario che corre sotto via Re Federico, oggi a doppio senso, in futuro in senso pari (direzione Palermo Centrale).
Per risolvere il problema geotecnico manifestatosi nel 2012, quindi, si è scelto di realizzare la galleria scavando dall’alto per poi ricoprire tutto. Successivamente, si è posto però il problema del collegamento alle due parti di galleria già pronte, lato Orleans e lato Lolli. Qui lo scavo va fatto per forza di cose in profondità per i pochissimi metri mancanti. Particolarmente problematica sembra la situazione lato Orleans dove il tratto mancante misura 10 metri circa.
L’intervento in corso: i Pali “plastici”
Proprio a scavo ultimato si sono registrati, l’anno scorso, alcuni assestamenti nel terreno che hanno suggerito l’intervento aggiuntivo dei “pali plastici” ovvero realizzati in calcestruzzo semplice, senza l’ausilio dell’armatura in acciaio. La trivella tedesca all’opera può realizzarne fino a 33 metri di profondità, per un diametro di 1,2 metri. Nelle foto sono visibili i “tubi forma” dal grandissimo diametro utilizzati per lo scavo dei pozzi, da riempire poi con il calcestruzzo che formerà definitivamente il palo incastrato nel terreno.
Come abbiamo già spiegato, si tratta di un intervento finalizzato alla protezione dell’area di scavo da possibili assestamenti del terreno. Si è pensato di realizzare una paratia di pali simile a quelle realizzate in molte altre zone del passante. Colonne in cemento non armato, realizzate dalla superficie che isoleranno l’area di scavo compresa tra la trincea e la galleria già scavata (vedi figura), necessarie ad impedire il trasferimento di eventuali deformazioni al sottosuolo circostante
Ma queste colonne avranno, soprattutto, l’importante compito di limitare i moti di filtrazione dell’acqua negli interstizi del sottosuolo, caratterizzati da velocità troppo elevate. Flussi idrici che, come avvenuto in passato, renderebbero complicati i lavori di scavo in profondità e che, muovendosi nel sottosuolo, potrebbero causare ulteriori assestamenti in superficie.
Si tratta quindi di una funzione di mero isolamento del volume sotterraneo, un “contenimento impermeabile” senza nessun ruolo strutturale: è per questo che non avrebbe senso l’armatura all’interno dei pali.
Si prevede di realizzarne, in totale, un centinaio, alle due estremità della trincea. Ad una media di uno al giorno, sono già stati completati lato Lolli, mentre ne mancano appena 10 pali lato Orleans. Conclusi i pali, si procederà allo scavo in profondità. Salvo intoppi.
In corso verifiche per segnalazioni. Possibili intoppi?
Proprio in questi giorni, a quanto ci risulta, sono stati segnalati dai residenti altri fenomeni legati a possibili assestamenti del terreno. Si è parlato anche di nuove lesioni sugli edifici. L’impresa sta verificando attraverso i tanti sensori posizionati sui palazzi circostanti dove. Da quanto apprendiamo, comunque, i sensori non segnalano nessun pericolo grave. Ad ogni modo, si è deciso di fermare per qualche giorno le lavorazioni per una valutazione più accurata.
Sperando che tutto vada per il meglio, entro il 2024 saranno ultimate la opere civili, ovvero i pochi metri mancanti di galleria ed il ricoprimento della trincea fino alla superficie. Poi occorrerà posare il binario, attrezzare la linea con impianti e sistemi di alimentazione e ventilazione per i mancanti 3,6 km. Si tratta di un’opera da 45-50 milioni, che probabilmente RFI realizzerà con imprese già contrattualizzate, e quindi senza ricorrere ad un ulteriore appalto. Ad ogni modo, si prevede la messa in esercizio della tratta per la fine del 2026.
Nel frattempo, è andato in appalto il completamento della fermata Papireto, collocata tra il cantiere di vicolo Bernava e la fermata Orleans, a fianco di via Imera. Lavori per rifiniture ed accessori che renderanno fruibile la fermata, a lavori finiti.