I LAVORI ALLA CARREGGIATA CENTRALE LATO MARE DI VIA CRISPI, IN CORRISPONDENZA DEL SOTTOPASSO DI PIAZZA XIII VITTIME, IN ANTICIPO DI 8 GIORNI – LA DEVIAZIONE DEL TRAFFICO ESEGUITA SECONDO I NOSTRI SUGGERIMENTI
I lavori in via Crispi, in corrispondenza del sottopasso di piazza XIII Vittime, sono praticamente conclusi. Tolte le transenne, è prevista per lunedi 3 luglio la riapertura della carreggiata lato mare, chiusa da mesi per il ripristino del muro di contenimento del tratto in trincea. Come ricorderete, il traffico i direzione porto era stato deviato in un primo momento sulla carreggiata laterale lato mare; successivamente, su nostro suggerimento, l’amministrazione aveva preferito far circolare a doppio senso di marcia i mezzi in transito sulla carreggiata centrale lato monte, che sottopassa lo svincolo.
La notizia della riapertura già domani ha del clamore, dato che i lavori si sono conclusi in anticipo sui tempi previsti. Come avevamo anticipato in un precedente articolo, i lavori iniziati il 12 aprile scorso, avrebbero dovuto concludersi in 90 giorni, e quindi il prossimo 11 luglio.
Una settimana abbondante di anticipo a Palermo, ed in generale nel sud Italia, non è cosa da poco. Riconosciamo quindi all’attuale Amministrazione, alla quale non abbiamo mai lesinato critiche, il merito di aver ben vigilato sul cantiere, conducendo a termine opere non semplicissime in anticipo sui tempi.
Tecnicamente, il lavoro da compiere riguardava il rifacimento dell’intonaco che riveste le pareti del sottopasso sin dalla sua realizzazione, nei lontani anni ’80 del secolo scorso. In corso d’opera sono venute fuori altre problematiche, relative principalmente alle armature arrugginite, in quanto venute allo scoperto a seguito del distacco dell’intonaco e del sottostante strato di calcestruzzo che “protegge” le armature dall’ossigeno e dall’umidità dell’aria in tutte le strutture in cemento armato: il cosiddetto “copriferro” che di solito ha uno spessore di 2 cm ma che, in vicinanza del mare, deve essere di almeno 3 cm.
Ovviamente, il risanamento non poteva prescindere dalla soluzione di questo problema, con il rivestimento delle armature ammalorate con vernice protettiva a conversione di ruggine ed il successivo ripristino del copriferro. Tutte lavorazione da eseguire in variante.