E’ uscito nel numero di aprile de “La Tecnica Professionale”, prestigiosa rivista del Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani (CIFI) lo studio condotto dall’Ing. Roberto Di Maria, amministratore di Sicilia in Progress, sul Passante Ferroviario di Palermo.

Sapevamo che lo studio sarebbe stato pubblicato in questo numero, ma l’emergenza sanitaria in corso non ci dava alcuna certezza sulla distribuzione della rivista. Abbiamo aspettato di riceverla fisicamente a casa per darne l’annuncio. Oggi, finalmente, la grande emozione di sfogliare la rivista e di toccare con mano il frutto di tanto impegno.

In sedici pagine viene descritto uno studio accurato e puntiglioso, con dati, tabelle e decine di grafici. I risultati di rilevamenti effettuati a bordo treno per decine di volte, su decine di treni, contando i passeggeri e prendendo nota dei tempi di sosta ad ogni fermata. Un’attività resa possibile grazie ad un impegno che ha preso intere giornate, da luglio ad ottobre dello scorso anno. Al rilievo sul campo, eseguito magistralmente da Riccardo Manieri ha fatto seguito una lunga fase di elaborazione dei dati, con lo studio dei tempi di percorrenza, dei flussi di traffico presenti attualmente e di quelli possibili in uno scenario futuro. Previsioni rese possibili dall’implementazione di un apposito algoritmo, impostato nell’ambito di un altro studio, presentato all’8° Convegno Sistema Tram del maggio del 2019 da Roberto Di Maria.

Di seguito, potete leggere il contenuto dello studio (che trovate anche QUI), i cui risultati hanno aspetti notevoli. Infatti, si scopre che le potenzialità della linea, che percorre da sud a nord l’intera città, per poi dirigersi verso nord-ovest fino all’aeroporto, sono enormi. Basti considerare che nello scenario attuale la domanda giustifica già la messa in esercizio di 4 treni l’ora, a fronte dei 2 presenti, per un totale di viaggiatori trasportati che giornalmente sfiorerebbe le 40.000 unità.

Ma tale numero si potrebbe più che raddoppiare a completamento delle opere ancora in costruzione (raddoppio Orleans-S. Lorenzo, stazioni Papireto, Lazio, Belgio e Capaci) fino a raggiungere le 85.000 unità nello scenario 2025. Una domanda che potrebbe essere soddisfatta immettendo in linea almeno 10 treni l’ora, ovvero un treno ogni 6 minuti per direzione. Insomma, frequenze paragonabili ad una vera metropolitana.

Proprio per questo la linea viene definita “asse portante del trasporto pubblico metropolitano”. Dove, come dimostrano i dati rilevati, è evidente la differenza di utilizzo tra la tratta più prettamente urbana, compresa tra Palermo Centrale e San Lorenzo, e la parte rimanente fino a Punta Raisi, caratterizzata da flussi più ridotti, che attraversa l’area suburbana.

 

Infatti, i flussi passeggeri che interessano la prima delle due tratte nelle ore di punta, possono rappresentare fino al 90% del totale dei passeggeri movimentati. Non a caso, in questi periodi si è osservata spesso la saturazione della capienza dei convogli. Preponderante il ruolo di tre stazioni, nell’ordine di importanza:

 

– Orleans, che movimenta, da sola, un quarto dei flussi sui convogli;

– Stazione Centrale, dove mediamente un terzo dei posti disponibili viene già occupato alla partenza;

– Notarbartolo, che movimenta almeno un quinto dei passeggeri.

 

L’evidenza dei dati acquisiti e le simulazioni di esercizio suggeriscono, tra le proposte di miglioramento che concludono lo studio, una diversificazione del servizio sulle due tratte anzidette:

– Palermo Centrale-Isola delle Femmine, con servizio tipicamente metropolitano a 10 treni/h per direzione.

– Isola delle Femmine-Punta Raisi caratterizzato da una domanda più leggera, con frequenze ridotte ma non inferiori a 4 treni/h per direzione.

Il nostro studio, quindi, non soltanto analizza la situazione attuale fotografata da 12 rilevamenti sul campo, nei due sensi di marcia, ma propone le soluzioni per un esercizio ottimale di questa infrastruttura. Non mancano neanche le proposte per la riduzione dei tempi di percorrenza, particolarmente critici per il collegamento con l’aeroporto Falcone-Borsellino e per una seria applicazioni di politiche intermodali.

Per l’approfondimento, vi rimandiamo alle pagine seguenti o a questo LINK.

Buona lettura.

oviari