VANNO IN GARA LE LINEE B E C DEL TRAM E 8 PARCHEGGI. LUCI ED OMBRE DI UNA MANCATA PIANIFICAZIONE DELLA MOBILITA’ CITTADINA
Fine anno con l’appalto, per la città di Palermo. Insieme alle linee B e C del tram, vanno in gara otto parcheggi di interscambio, a servizio proprio della rete tranviaria. La separazione degli appalti delle due opere si è resa necessaria per una specifica prescrizione dell’ANAC in fase di approvazione del progetto “Sistema Tram“.
LE LINEE TRANVIARIE IN GARA
Delle nuove linee tranviarie abbiamo trattato a lungo, e non ci ripetiamo. Tuttavia, appare opportuna la scelta di stralciare la tanto discussa linea A dall’appalto, rinviandone l’esecuzione a tempi migliori. In tal senso, ci sentiamo di apprezzare la scelta dell’amministrazione Lagalla, che in un raro momento di discontinuità con la precedente amministrazione, ha dato priorità alle linee B e C. Le quali, tra tutte, sembrano quelle più utili non soltanto alla mobilità cittadina, ma alla stessa funzionalità del sistema.
Si rammenti, infatti, che la linea C ha l’importantissimo ruolo di legare insieme le attuali linee tranviarie, divise in due blocchi: la linea 1 a sud, le rimanenti tre linee a nord, attestate alla stazione Notarbartolo. Proprio dal terminal di piazza Boiardo, che verrà dismesso, la linea B consentirà di raggiungere la fermata Giachery, attuale terminal dell’anello ferroviario.
L’appalto per le due linee tranviarie è un “appalto integrato”: prevede infatti sia l’ultima fase della progettazione (quella esecutiva) che l’esecuzione stessa delle opere. Il tempo assegnato all’impresa aggiudicataria è di 46 mesi. L’importo a base d’asta è di 402.576.206,44 Euro. Per la descrizione delle linee e la nostra valutazione tecnica chi vuole può approfondire a questi due link:
Il Sistema Tram con le linee B e C.
I PARCHEGGI PREVISTI
Anche sui parcheggi, abbiamo offerto ai nostri lettori una attenta valutazione trasportistica, che potete rileggere QUI (“i geniali parcheggi del tram”). ma anche QUI (“Parcheggi, approvati i progetti: serviranno a ridurre il traffico?”)
Di seguito, il quadro dell’appalto, che comprende la Progettazione definitiva ed esecutiva, nonchè la realizzazione e gestione degli otto parcheggi sotto elencati (sono sette lotti, uno per parcheggio, ma il lotto 3 prevede due parcheggi in via Libertà), siti nel Comune di Palermo. Si tratta quindi di un “partenariato pubblico-privato” che prevede una parte degli investimenti a carico delle imprese che parteciperanno alla gara: soltanto per poco meno di 50 milioni di euro, l’appalto è finanziato con fondi pubblici, in particolare regionali. Il resto, lo dovranno mettere i privati. I parcheggi Giulio Cesare, Ungheria e Libertà saranno finanziati interamente da privati.
Il periodo di gestione va dai 15 anni del parcheggio Giulio Cesare ai 35 anni dei parcheggio Don Bosco e Libertà. In sintesi, avremo quindi i seguenti parcheggi, per un totale di 2.234 posti auto:
- lotto 1: un parcheggio sotterraneo a tre piani in piazza Don Bosco da 230 posti;
- lotto 2: un parcheggio a 4 piani (uno a raso e due sotterranei) in piazza Giovanni Paolo II (ex De Gasperi) da 454 posti;
- lotto 3: due parcheggi sotterranei a due piani in via Libertà per un totale di 258 posti;
- lotto 4: un parcheggio sotterraneo a tre piani in piazzale Ungheria da 190 posti;
- lotto 5: un parcheggio sotterraneo a due piani in piazza Boiardo, dove si trova il terminal della stazione Notarbartolo, da 190 posti;
- lotto 6: un parcheggio a tre piani fuori terra in piazza Giulio Cesare, (all’interno dell’area comunale del cortile compreso tra corso Tukory, via Maqueda, via Trieste e
via Roma), da 160 posti; - lotto 7: un parcheggio sotterraneo a due piani in viale Francia per 752 posti;
Gli importi a base d’asta sono riportati nella tabella seguente, tratta dal bando:
Riportiamo in coda all’articolo l’ubicazione dei parcheggi in ambito cittadino.
PARCHEGGI, IL NOSTRO PARERE
Come abbiamo già ricordato nel nostro precedente articolo, quasi tutti questi parcheggi sono ubicati in posizione troppo centrale. Eccetto Francia, si trovano a distanze troppo grandi dalle principali vie di comunicazione, e segnatamente dalla Circonvallazione, principale porta di ingresso per la città (QUI una puntata di “progress on line” sul sistema viario di Palermo). Serviti, peraltro, da strade già oggi troppo trafficate, come si può facilmente comprendere se prendiamo in considerazione il parcheggio Giulio Cesare o Ungheria.
Rammentiamo, per chi non lo sapesse, che la tendenza più recente, nelle grandi città europee, è di evitare parcheggi nel centro cittadino. Ciò al fine di evitare che divengano attrattori di automobili verso le aree più centrali e pregiate della città. Dove, peraltro, la mobilità può essere garantita da mezzi di trasporto più apidi e meno inquinanti. anche a Palermo ci sarebbero, se solo si comprendesse l’importanza di un sistema di mobilità già esistente ma sfruttato pochissimo: il Passante ferroviario.
Saremo ripetitivi, ma non ci stanchiamo di sottolineare che il Passante può essere un formidabile e sostenibile strumento di penetrazione all’interno del centro cittadino, dall’area metropolitana oltre che dalla periferia, in particolare quella lato nord, popolatissima. La presenza di stazioni molto vicine ai parcheggi più centrali (Lolli a piazzale Ungheria, la stazione centrale proprio di fronte piazza Giulio Cesare come Boiardo di fronte la Notarbartolo, il parcheggio Don Bosco vicino la futura fermata Libertà dell’anello ferroviario…) li renderebbe persino superflui.
Perchè l’utente, invece di utilizzare l’ingombrante automobile, sceglierebbe facilmente il mezzo pubblico, solo a parole prescelto da chi ha concepito questo sistema di parcheggi urbani. Che sembrano buttati li a casaccio, anzichè inseriti in una pianificazione organica e ponderata a favore della tanto decantata mobilità sostenibile. L’unico che ci sentiamo di “salvare” è quello di viale Francia, che essendo facilmente accessibile (ma in tal senso si può fare di più) dalla circonvallazione, che con i suoi 752 posti può essere utilizzato con successo per abbandonare l’automobile a favore del mezzo pubblico.
Anche quello di piazzale Giovanni Paolo II, detto “De Gasperi” potrebbe avere un ruolo similare, essendo posto in una posizione relativamente decentrata, ma, in assenza della linea A del tram non avrebbe alcun ruolo di interscambio, se non con la intasatissima linea 101 del bus. Considerando le riserve che abbiamo più volte espresso riguardo la capacità del sistema tranviario (insufficiente a recepire tutti i flussi di interscambio provenienti da altri vettori, automobile compresa) la sua realizzazione si rivelerebbe efficace soltanto se fosse realizzata la Metropolitana Automatica Leggera.
Eccezioni sopra citate a parte, questi parcheggi finirebbero per attrarre flussi veicolari, intasando le arterie, già intasatissime, che dalla circonvallazione portano verso il centro cittadino o le sue immediate vicinanze, e viceversa. Anche se fossero utilizzati, come si prevede nel progetto del Sistema Tram, per ospitare i parcheggi dei residenti, eliminati in superficie per far posto ai binari, essi finirebbero comunque per garantire l’uso dell’automobile, vanificando proprio il ruolo di mobilità sostenibile insito nel vettore su ferro. Che, in tutte le città del mondo dove esiste, viene utilizzato per disincentivare l’uso del mezzo privato, soprattutto da parte dei residenti.
Torneremo ad occuparci di questi parcheggi, ma anche del “Sistema tram” in futuro.