UN RESIDENTE DI VICOLO BERNAVA CI OFFRE LA SUA VERSIONE DEI FATTI SULLE LESIONI AGLI EDIFICI CIRCOSTANTI IL CANTIERE

Riceviamo e pubblichiamo volentieri la nota del sig. Vito Orlando pervenutaci ieri, in cui, riferendosi all’articolo Procedono i lavori di vicolo Bernava. La bufala delle lesioni agli edifici vicini del 18/01/2023, ci propone la sua versione dei fatti.

Consideriamo la nota del sig. Orlando un contributo importante, e lo ringraziamo di averla posta alla nostra attenzione. La pubblichiamo integralmente (abbiamo soltanto omesso l’indirizzo esatto dell’abitazione del nostro lettore), considerandola un prezioso contributo al nostro sito che, come sa molto bene chi ci segue, è aperto a tutti i pareri ed a tutte le idee. Non ci piacciono i monoliti ideologici e ci guardiamo bene dall’imitarli. I contributi, anche se in qualche modo smentiscono quel che scriviamo, sono sempre ben accetti, a condizione che rispettino le opinioni altrui e che, soprattutto, arricchiscano la conoscenza di chi legge. Il quale potrà farsi un’opinione ancor più approfondita, grazie all’apporto di questi nuovi elementi, rispetto ai quali non possiamo far altro che prendere atto.

L’autore della nota si assume, ovviamente, la responsabilità del suo contenuto.


“Al Direttore responsabile di siciliainprogress.com

Solo ora ho letto questo vs articolo “Procedono i lavori di vicolo Bernava. La bufala delle lesioni agli edifici vicini” (https://www.siciliainprogress.com/bernava-bufale/)

e vi assicuro che non sono bufale. Fin dal 2012 l’appartamento di mia proprietà, sito in via Serpotta, acquistato nel 2009, ha subito crepe e lesioni a causa dei lavori e delle relative vibrazioni.
Nel 2015 ho inviato la prima pec a RFI e a SIS  e mentre i primi non hanno risposto, SIS scrive che terminati i lavori provvederà ai lavori di ripristino de quo al testimoniale di stato redatto nell’ottobre 2011. 
Sospesi i lavori, per i problemi che ben sappiamo,  i palazzi di via Serpotta di fronte al mio vengono abbattuti nel 2020, e appreso che presto sarebbero ripartiti, scrivo una seconda pec, nella quale RFI continua a non rispondere mentre SIS dice che i lavori non sono conclusi ma che detti lavori non sono più di loro competenza, e che in ogni caso il responsabile è il commissionario, RFI. Intanto ripartono i lavori, assegnati nel 2021 a Europea 92. 
I danni alla struttura si allargano nel 2022, coinvolgendo nei mesi scorsi anche il proprietario dell’appartamento al piano di sotto. Devo intervenire con una impresa per rifare il solaio del bagno abbassatosi di tre centimetri, e invio i primi di ottobre 2023 un ulteriore pec a RFI, a Europea 92 e anche a SIS, chiedendo il risarcimento del danno. RFI continua a non rispondere, SIS risponde di rivolgersi a RFI e Europea 92, di rivolgersi ai precedenti committenti. Insomma un gioco delle parti, o delle tre carte. 
Quindi altro che bufala dei danni ai palazzi, e posso assicurare che non è assolutamente vero che “le costruzioni circostanti il cantiere sono continuamente monitorate con strumenti di altissima precisione, in grado di misurare qualsiasi deformazione prima ancora che dia luogo a fessurazioni”.  Mai visto nessuno!
L’atteggiamento di imprese pubbliche come RFI, oltre all’incapacità dopo oltre 10 anni di completare 60 metri di galleria, è di assoluto disprezzo per i problemi delle persone che hanno visto  perdere il proprio bene immobile,per il quale hanno lavorato una vita, costringendole a sobbarcarsi anche le spese, come dovrò fare, di una causa civile, che arriverà a conclusione tra una decina d’anni.
Grato per l’attenzione.
Vito Orlando
Giornalista professionista”